Il metanolo (alcool metilico) è un comune solvente industriale. Viene
metabolizzato a formaldeide e acido formico dagli enzimi alcool deidrogenasi e
aldeide deidrogenasi. La sua ossidazione avviene con una velocità che non dipende
dalla sua concentrazione nel sangue e richiede alcuni giorni.La comparsa
dei sintomi da intossicazione da alcool metilico è preceduta da un tempo di latenza
di 8-36 ore e si manifesta con: vertigini, cefalea, vomito, dolore nella regione
superiore dell’addome, irrequietezza motoria, dispnea, offuscamento visivo,
estremità fredde e umide. La pressione arteriosa non viene influenzata, mentre il
polso risulta lento nei pazienti gravemente intossicati.A seguito
dell’accumulo di acido formico il dato di laboratorio più evidente è una grave
acidosi metabolica accompagnata da chetonemia e acetonuria. Il coma può
sopraggiungere con rapidità sorprendente e la morte è causata da insufficienza
respiratoria.L’aspetto più tipico di tale intossicazione nell’uomo è
rappresentato da disturbi visivi che si manifestano subito dopo la comparsa di
acidosi e consistono in: pupille dilatate e non reagenti e appannamento della
visione. È presente un’infiammazione distruttiva seguita da atrofia a livello delle
cellule gangliari della retina, che può evolvere in cecità bilaterale di regola
permanente.La correzione dell’acidosi risulta essere il fondamento della
terapia e inoltre l’inibizione del metabolismo del metanolo fa diminuire le
concentrazioni di formaldeide e di acido formico nel sangue, con conseguente calo
della tossicità. Questo si ottiene con l’etanolo che funziona da substrato
competitivo avendo, rispetto al metanolo, affinità per alcool deidrogenasi 100 volte
superiore. La dose di attacco risulta essere di 0,6 g/kg. È mantenuta con
un’infusione di 10 g/ora.L’intossicazione può anche provocare danni
neurologici che esitano in un disfunzione motoria permanente: rigidità e ipocinesia
vengono parzialmente corrette da levodopa.