Il primo a utilizzare il termine fu Liepmann che, nel 1900, indicò con tale
termine l’incapacità di eseguire gesti precedentemente appresi in assenza di turbe
motorie, sensitive o della coordinazione nonché della comprensione e
dell’attenzione.Vengono riconosciute:
ideativa
.
La lesione è a carico della corteccia temporo-parietale posteriore
dell’emisfero dominante, ove trovano integrazione le informazioni visive,
uditive e chinestesiche; se la lesione è bilaterale l’aprassia raggiunge la
sua massima espressione. Il paziente perde la capacità di formulare
un’azione programmata per cui gli atti appaiono scomposti e in successione
errata; inoltre, non sa più utilizzare gli oggetti e per questo si parla di
aprassia transitiva o di
utilizzazione.
Aprassia
ideomotoria
.
Il paziente conosce e ricorda il movimento programmato, ma è incapace di
eseguirlo sotto comando verbale; l’atto può essere eseguito per imitazione o
in un diverso contesto in modo spontaneo. Poiché l’aprassia si rivela anche
senza oggetti, si parla di aprassia intransitiva. Non è certa
la localizzazione della lesione parietale, se corticale o sottocorticale:
l’aprassia ideomotoria degli arti di destra sarebbe determinata da
compromissione del fascicolo arcuato con disconnessione della corteccia
frontale da quella parietale, mentre l’aprassia ideomotoria degli arti di
sinistra sarebbe dovuta a una disconnessione della corteccia premotoria di
destra da quella di sinistra. Di solito l’aprassia ideomotoria colpisce gli
arti di sinistra con lesione frontale sinistra spesso estesa all’area di
Broca e alla corteccia motoria: il paziente si presenta quindi con un
disturbo espressivo del linguaggio, emiparesi destra e aprassia della mano
non paralizzata. L’aprassia bucco-linguo-faciale è la più comune: il
paziente è incapace di mostrare la lingua, leccarsi le labbra su comando o
soffiare su un fiammifero.
Aprassia
acinetica
.
Impaccio o perdita di destrezza di un arto nell’esecuzione di un
movimento complesso senza alterazioni motorie.
Attualmente, l’originale separazione delle aprassie non viene ritenuta utile da
un punto di vista clinico. Utile sarebbe pensare ai vari sottotipi in senso
anatomico.Altri disturbi per cui viene sempre impiegato il termine di
aprassia, come l’aprassia costruttiva (evidenziata dall’incapacità di
organizzare spazialmente i segmenti nel ricopiare una figura geometrica come un
triangolo per es.) e quella dell’abbigliamento (difficoltà nel vestirsi per
incapacità a orientare correttamente gli abiti) sono invece piuttosto la conseguenza
di disturbi visuo-spaziali con lesione parietale destra, così come l’aprassia
melocinetica sarebbe una sorta di deficit motorio a carico delle dita
della mano per lieve lesione piramidale.