Tale termine è sinonimo di paralisi periferica del nervo faciale e indica una repentina comparsa di deficit ai muscoli di un’emifaccia. L’incidenza è di 25/100.000/ anno circa, può verificarsi in qualsiasi epoca della vita, ma è più frequente dopo la quinta decade e nei soggetti già affetti da diabete mellito. In genere, ha una distribuzione monolaterale e tende a dare recidive.La causa più comune è l’esposizione al freddo (paralisi a frigore), anche se in qualche caso sembra avere peso un precedente virale. Dal punto di vista anatomopatologico, si verificano edema e ischemia da compressione dei vasa nervorum con blocco transitorio della conduzione oppure, in un numero minore di casi, anche assonotmesi e degenerazione walleriana (con remissione più lenta e recupero spesso parziale). L’esordio della sintomatologia motoria deficitaria a un’emifaccia è in genere improvvisa, ma può anche comparire gradualmente nell’arco di qualche giorno. Il viso è asimmetrico con (dal lato colpito) spianamento delle rughe della fronte, ampliamento della rima palpebrale e impossibilità a richiudere le palpebre (lagoftalmo), eversione della palpebra inferiore con perdita di lacrime (epifora), spianamento del solco naso-genieno, stiramento della commessura labiale verso il lato sano e abolizione dei riflessi corneale e glabellare. Si possono poi osservare sincinesie tra l’orbicolare delle palpebre e la muscolatura oculare estrinseca innervata dal III paio di nervi cranici: il fenomeno di Bell (quando il paziente prova a chiudere gli occhi ruota verso l’alto e l’esterno il globo oculare) e il segno di Negro (volgendo lo sguardo verso l’alto, dal lato leso, il globo oculare si sposta più in alto e lateralmente). Un fenomeno particolare è quello delle lacrime del coccodrillo (detto anche segno di Bing), per il quale il paziente lacrima quando mastica: la causa di tale fenomeno è dovuta allo shunt dell’impulso nervoso attraverso le fibre lacrimali per le ghiandole lacrimali.La ripresa funzionale, spontanea e completa avviene, nella maggior parte dei casi, entro 1-2 mesi, talvolta complicata da uno spasmo faciale postparetico, per anomala reinnervazione collaterale. La terapia prevede la somministrazione di cortisonici per una settimana (non nei soggetti diabetici o ipertesi), facendo particolare attenzione all’occhio colpito che fino alla completa guarigione sarà particolarmente esposto a rischio di infezioni.