Sindrome correlata alla modificazione della pressione atmosferica che interviene nella fase decompressiva in soggetti esposti ad ambiente iperbarico per un tempo sufficientemente lungo. In una rapida decompressione, l’azoto determina bolle intra-extravasali che causano una compressione sui vasi minori e ostruzione con meccanismo embolico di tipo gassoso.Le bolle sono per lo più di piccole dimensioni e occludono le arterie midollari di minore diametro; solo raramente si ha ostacolo della circolazione nei vasi polmonari, cardiaci ed encefalici di calibro maggiore. Le conseguenze possono essere mortali.I sintomi neurologici compaiono in prima giornata nel 60% dei casi, con rachialgie, dolori radicolari o cordonali, cui segue una para-tetraplegia con ipoanestesie al di sotto dei metameri colpiti, sino all’atassia spinale e all’emisezione-sezione totale del midollo. Tipici i disturbi vescicali. Sono possibili lesioni del tronco, con alterazione dei nervi cranici, cefalea e irritazione meningea.La diagnosi si basa sull’anamnesi e sui sintomi neurologici midollari, sulla RM e sul liquor emorragico.La terapia consiste nella camera iperbarica, con cui è possibile una restitutio ad integrum.