Con tale termine si indica una forma rara di nevralgia periferica, conseguente a una lesione traumatica parziale del nervo mediano o dell’ulnare e, più raramente, dello sciatico. Definisce una sindrome caratterizzata da dolore urente e disturbi vegetativi che seguono alla lesione traumatica di uno dei principali tronchi nervosi delle estremità. Il dolore, intenso e persistente, viene avvertito alla mano e al piede, più pronunciato a livello delle dita, palmo delle mani e pianta del piede, e si irradia talora oltre il territorio del nervo leso. Le regioni interessate sono ipersensibili agli stimoli tattili, tanto che il paziente non riesce a sopportare indumenti, correnti d’aria, caldo o freddo. Sono regolarmente presenti disturbi vasomotori e iperidrosi, la cute diviene rapidamente sottile e liscia.La spiegazione più plausibile del dolore causalgico è che sia dovuto a un cortocircuito di impulsi fra le fibre vegetative efferenti e le fibre somatiche sensitive a livello della lesione. Ciò spiegherebbe sia le turbe vegetative sia l’esacerbazione del dolore con tutti i tipi di stimoli emotivi.La causalgia risponde favorevolmente al blocco procainico del ganglio simpatico interessato e, a lungo termine, alla simpaticectomia regionale. L’iniezione endovenosa di guanetidina nell’arto colpito (impedendo il ritorno venoso per diversi minuti) può alleviare il dolore per alcuni giorni o più. Alcuni autori hanno utilizzato il termine causalgia per definire un’ampia gamma di patologie caratterizzate da dolore urente persistente, ma con scarsa evidenza di turbe vegetative e trofiche e con risposte variabili al blocco simpatico. Tali condizioni sono provocate da lesioni non traumatiche dei nervi periferici o perfino da lesioni del sistema nervoso centrale.