Principi alla base della pratica psichiatrica atti a dirimere in caso di decisioni anche complesse relative ai più fondamentali comportamenti umani nel rispetto dell’uomo.Le due teorie etiche principali sono la teoria utilitaria e la teoria dell’autonomia.La teoria utilitaria sostiene che l’obbligo fondamentale nel processo decisionale è produrre la maggiore felicità possibile per il maggior numero di persone possibile, o almeno di causare il minor danno possibile. La convenienza di dire la verità, proteggere la riservatezza e richiedere il consenso informato sono secondari all’ottenere il maggior benessere o il minimo danno. È una teoria usata per macrodecisioni relative alla ripartizione delle risorse per il trattamento e la ricerca medica.La teoria dell’autonomia si basa sugli scritti di Immanuel Kant e concepisce la relazione medico-paziente come una relazione tra persone adulte (e non una relazione tipo padre-bambino). Il paziente viene visto come un soggetto in grado di prendere decisioni esistenziali razionali e responsabili. Contrariamente alla teoria precedente, proibisce l’utilizzo delle persone allo scopo di produrre maggior benessere e minore dolore senza il loro consenso.Altri principi etici sono:La giustizia, intesa come equa distribuzione e applicazione dei servizi psichiatrici e nella popolazioneIl rispetto, cioè il rispetto della persona, inteso come sforzo teso a recuperare o massimizzare la competenza o altre capacità dei pazienti, con trattamenti preferibili a quelli volti all’interesse soprattutto di chi si prende cura di loroDoveri positivi del medico. Si basano sul dover “fare del bene” e non del male e sull’autonomia (dover proteggere la libertà di scelta del paziente).vedi
anche Consenso informato.