L’igroma cerebrale consiste in una raccolta subdurale di liquor, talora xantocromico. L’aracnoide può infatti essere lesa in conseguenza di traumi cranici, per eccessiva trazione da penetrazione di aria o per collasso delle cavità ventricolari; in tutte queste circostanze è comunque possibile la formazione di un igroma cerebrale quale complicanza.La patogenesi dell’igroma cerebrale sarebbe attribuibile a una lacerazione della membrana esterna dell’aracnoide che, agendo come una valvola unidirezionale, renderebbe possibile l’ingresso, ma non la fuoriuscita di liquor nello spazio virtuale subdurale. In caso, ad esempio, di emorragia subdurale cronica, il fenomeno emorragico è ridotto: si versa pertanto un ridotto quantitativo di eritrociti che poi vanno incontro a disfacimento; all’interno dell’area, che viene poi delimitata da una capsula neoformata, si verifica un incremento della pressione oncotica e, successivamente, comportandosi quest’ultima da membrana semipermeabile, un flusso unidirezionale di liquor al suo interno. Il liquor diluisce progressivamente il contenuto originario della capsula, dilatandola, e provoca rottura saltuaria di capillari neoformati con episodici gemizi emorragici. Entro un tempo variabile, tale processo perviene a un equilibrio in corrispondenza del quale si ha un equivalente contenuto di liquor e sangue e aspetto rugginoso citrino (igroma subdurale).L’evoluzione dell’igroma cerebrale è variabile: la raccolta di liquor può anche raggiungere, nel tempo, dimensioni molto elevate così da poter esercitare un effetto massa; talvolta, invece, tali lesioni rimangono per molto tempo asintomatiche; infine, è possibile che esse provochino manifestazioni cliniche irritative o deficitarie da compressione.