È la manifestazione clinica di infarti di dimensioni non superiori a 20 mm di diametro (la maggior parte <10 mm) localizzati in aree sottocorticali del cervello e nel tronco encefalico e derivanti dall’occlusione (lipoialinosi) di piccole arterie. Dopo la guarigione si formano piccole cavità o lacune. È frequentemente associata a ipertensione (60-90%) e aterosclerosi delle grandi e medie arterie intracraniche; inoltre, altri fattori di rischio sono risultati il fumo e il diabete. Si possono avere i seguenti quadri clinici principali:Emiparesi motoria pura: deficit motorio esteso ad almeno due segmenti corporei su treEmianestesia pura: deficit sensitivo esteso ad almeno due segmenti corporei su treIctus sensitivo-motorio: deficit sensitivo-motorio di un emilato corporeoEmiparesi atassica: lieve paresi motoria, più evidente all’arto inferiore, associata ad atassia segmentale soprattutto dell’arto superioreDisartria-sindrome della mano goffa: lieve impaccio motorio nei movimenti fini della mano accompagnato da disartria. L’insorgenza è spesso graduale o talora a tappe e il 30% circa è preceduto da TIA.Dal punto di vista diagnostico, la TC cranioencefalica dimostra fino al 70% delle lesioni entro 7 giorni dall’esordio; lacune multiple sono presenti nel 30% dei casi; la RM encefalica rappresenta una metodica ancora più sensibile della TC nell’evidenziare tali lesioni che, bisogna ricordare, nel 30% dei casi sono del tutto asintomatiche. Dal punto di vista prognostico, la possibilità di recidive è elevata, ma la possibilità della comparsa di un vero ictus ischemico è bassa. Il trattamento consiste nell’uso di antiaggreganti e nel controllo dell’ipertensione e di eventuali altri fattori di rischio.

Success message!
Warning message!
Error message!