La promazina è un neurolettico (vedi
Antipsicotici, farmaci) della classe delle fenotiazine di tipo alifatico, con un’azione antidopaminergica a bassa potenza e affinità per i recettori a-adrenergici e istaminici.La promazina viene rapidamente assorbita, anche dopo somministrazione orale, con il raggiungimento del picco plasmatico fra le 2 e le 4 ore e un’emivita di 6 ore circa.A fronte della bassa potenza antipsicotica e della buona azione sedativa, la promazina viene utilizzata, in varie accezioni cliniche, soprattutto quale tranquillante, anche, al bisogno, per via parenterale. Il range di impiego comprende i disturbi del sonno, specie in ambito psicotico e/o nelle demenze, le sindromi mentali organiche, i disturbi psicotici, le psicosi tossiche, ecc. La promazina viene inoltre utilizzata nel vomito e nel singhozzo incoercibili, nei dolori intensi (in associazione con gli analgesici), nella preanestesia, ecc.In tal senso, il range posologico è molto ampio, dai 50 mg/die in medicina generale sino ai 500-600 mg/die in psichiatria.Gli effetti collaterali sono maggiormente di tipo sedativo, mentre risultano scarsi quelli extrapiramidali alla luce della bassa potenza antidopaminergica. Per il resto gli effetti collaterali, le controindicazioni e le cautele di impiego sono quelle dei neurolettici di tipo fenotiazinico.
Dicembre 5, 2020 in P