Detta anche enteropatia indotta da glutine o morbo celiaco, è una malattia caratterizzata da malassorbimento, intolleranza al glutine e alterazioni morfologiche della mucosa dell’intestino tenue. Il 70% dei casi è di sesso femminile. Nel siero del 90% dei pazienti affetti è stato riscontrato HLA B8, probabilmente legato ai geni della risposta immunitaria che possono essere responsabili del riconoscimento immunologico di alcune sostanze. Anticorpi antiglutine, antigliadina e antiendomisio sono riscontrabili nel siero dei soggetti affetti. La maggior parte di essi presenta una sindrome da malassorbimento, con calo ponderale, distensione e gonfiore addominale, diarrea, steatorrea e alterazione dei test di assorbimento. La biopsia di mucosa digiunale mette in luce accorciamento della superficie mucosa con villi assenti, allargati, corti, cripte allungate e infiltrato infiammatorio nella lamina propria. L’orletto a spazzola è rarefatto. Le alterazioni sono più spiccate nel tratto più prossimale dell’intestino tenue.Le due principali teorie eziopatogenetiche sono: (a) tossica: la carenza di una peptidasi della mucosa causerebbe l’accumularsi di peptidi tossici che danneggerebbero le cellule del lume intestinale; (b) immunologica: il glutine e i suoi metaboliti innescherebbero una reazione immunologica nella mucosa intestinale.La terapia consiste essenzialmente in una dieta priva di glutine, mentre il 50% dei pazienti con sprue refrattaria risponde favorevolmente alla terapia steroidea.

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