Dicembre 4, 2020 in A

Dal greco akuein, udire, e jainomai,
manifestarsi. Gli acufeni sono percezioni sonore in assenza di stimolazione
fisiologica dei recettori cocleari e sono determinati dalla stimolazione abnorme di
un qualsiasi segmento della via acustica, dall’organo del Corti alle aree corticali.
Devono essere distinti da eventuali rumori di origine tubarica, vascolare, muscolare
o articolare trasmessi per via ossea e in grado di stimolare il recettore. Tali
rumori in genere sono pulsanti, hanno una tonalità grave e possono comparire anche
in soggetti normoudenti (acufeni oggettivi). Gli acufeni veri e propri
(acufeni soggettivi) sono invece udibili soltanto dal soggetto che
li accusa, hanno tonalità acuta e sono spesso accompagnati da ipoacusia.È
spesso difficile, se non impossibile, individuare la sede dell’interferenza e ancora
più arduo identificare la modalità secondo cui si è prodotta tale azione irritante.
La terapia non è sempre risolutiva e comunque di tipo aspecifico, visto che spesso
la causa non viene individuata e che frequentemente gli acufeni persistono anche
quando viene a cessare l’azione dell’agente causale. Questi tentativi terapeutici
vanno dall’uso di sostanze vasodilatatrici e di tranquillanti sino a interventi
chirurgici (blocco del ganglio stellato, resezione della chorda tympani, sezione del
nervo acustico, labirintectomia, leucotomia frontale) e di recente
l’elettrostimolazione cutanea per il suo effetto sedativo, anche se per lo più
transitorio.

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