Gli adenomi ipofisari sono
tumori di origine ectodermica della regione ipofisaria, così come i
craniofaringiomi
, che presentano una frequenza di incidenza, nell’ambito dei tumori cerebrali,
compresa fra il 3% e il 18%, a seconda delle casistiche. I tumori dell’ipofisi sono
caratteristici dell’età adulta e raramente compaiono sotto i 20 anni e sopra i 65
anni. La sede di origine e sviluppo è rappresentata dalla sella turcica, con
interessamento successivo delle sedi limitrofe, quali chiasma, nervi e tratti
ottici, regione ipotalamica, in particolare il pavimento del terzo ventricolo, seni
cavernosi e superficie mediale dei lobi temporali. Nelle fasi iniziali di sviluppo,
gli adenomi rimangono compresi nella sella turcica, ove provocano una compressione
sulla ghiandola stessa. L’ulteriore accrescimento esercita effetti di compressione
sulle pareti della sella, che dimostra un allargamento radiologicamente
evidenziabile. L’accrescimento avviene con modalità espansive, mantenendosi un
limite netto rispetto alle strutture circostanti, favorito anche dalla presenza
costante di una capsula.Gli adenomi ipofisari presentano sia sintomi
localizzatori (esordio cefalalgico precoce, emianopsie bitemporali, atrofie
papillari, deficit oculomotori, ecc.) sia disturbi di tipo disendocrino
(ipopituitarismo nel caso di adenoma cromofobo, iperpituitarismo nel corso di
sviluppo di adenomi eosinofili e basofili).Gli adenomi dell’ipofisi sono
classificati sulla base del tipo cellulare prevalente, definito in base alla
somiglianza con i citotipi dell’ipofisi normale: in questo modo sono stati distinti
adenomi a cellule cromofobe e a cellule cromofile, sia acidofile sia basofile.
Esiste una netta predominanza (rapporto 3:1) del tipo cromofobo rispetto agli altri
tipi.Gli adenomi originano dal lobo anteriore dell’ipofisi e, nella maggior
parte dei casi, non dimostrano attività endocrina secernente, in particolare il tipo
cromofobo.Il tipo eosinofilo si manifesta invece con turbe endocrine che,
nell’adulto e nel giovane rispettivamente, possono determinare acromegalia e gigantismo per
eccesso di produzione di somatotropina .L’adenoma basofilo è abitualmente
costituito da una semplice iperplasia delle cellule basofile dell’ipofisi: esso sta
alla base della complessa m. di Cushing e non sempre viene considerato come un’
entità neoplastica.Negli adenomi cromofobi è presente un’elevata densità
cellulare con rare mitosi: ne sono descritte varie forme, di tipo sinusoidale,
massivo e massivo diffuso.Il tipo sinusoidale, o alveolare, dimostra una
rete di canali che comunicano fra loro e si intersecano in ogni direzione, simili a
quelli osservabili nell’ependimoma. Gli elementi tumorali, disposti in un unico
strato, sono rappresentati da cellule cilindriche, con un aspetto simile a quello
osservabile nell’ipofisi anteriore embrionale.Il tipo massivo o diffuso è
caratterizzato da un aspetto epatizzato, con elementi cellulari, piccoli e isomofi,
disposti a mosaico, con un aspetto simile alla struttura dell’ipofisi anteriore
normale dell’adulto. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, sono presenti forme
miste di tipo massivo sinusoidale, massivo papillare, sinusoido-papillare,
ecc.Gli adenomi eosinofili presentano invece un aspetto più polimorfo, con
alta densità cellulare e architettura tissutale in generale di tipo
massivo.Gli adenomi basofili sono rari, istologicamente costituiti da masse
di elementi cellulari con modesto polimorfismo nucleare e il cui citoplasma contiene
granuli basofili.Col termine di adenomi di tipo misto si indicano adenomi
che presentano contemporaneamente aree cellulari cromofobe e cromofile.Gli
adenomi presentano eventi regressivi caratterizzati da fenomeni di degenerazione
vacuolare, che possono confluire sino a cisti di varia grandezza, e da fenomeni
vascolari, consistenti in infarti o, più frequentemente, in emorragie che possono
rappresentare l’esordio drammatico del quadro clinico.Dal punto di vista
prognostico, gli adenomi sono tumori benigni, con una velocità di crescita assai
lenta e un accrescimento di tipo espansivo, le cui recidive derivano solamente
dall’asportazione incompleta del tumore. Sono tuttavia descritti in letteratura
adenocarcinomi con aspetti istologici di malignità, caratterizzati dalla presenza di
atipie nucleari, mitosi e alterazioni dello stroma.