È una
sindrome che si verifica dopo la sospensione brusca di una sostanza che dà luogo a
un intenso rebound degli effetti farmacologici acuti dell’oppiato. L’inizio,
l’intensità e la durata del rimbalzo sintomatologico dipendono dal farmaco usato e
possono essere correlati alla sua emivita biologica. La s. di astinenza da morfina o
da eroina ha inizio generalmente entro 6-10 ore dopo l’ultima dose. La
sintomatologia raggiunge la sua massima intensità tra le 36 e le 48 ore; si ha
quindi una graduale attenuazione della maggior parte dei segni e sintomi. Dopo 5
giorni circa, si assiste alla scomparsa di gran parte della sintomatologia, mentre
alcuni segni e sintomi permangono per mesi. Nel caso della petidina, la sindrome da
astinenza si attenua entro 24 ore, mentre con il metadone raggiunge la massima
intensità dopo vari giorni e può protrarsi anche per 2 settimane. La più lenta
regressione della sindrome da astinenza da metadone si associa a una minore
intensità della sintomatologia; per tale motivo, il farmaco viene usato nella
disintossicazione degli eroinomani. È indispensabile in questa fase distinguere ciò
che è simulato (allo scopo di manipolare il medico o di esercitare minacce) dai
reali effetti della brusca e repentina interruzione della sostanza. La componente
psicogena è costante, ma l’aver scoperto i recettori degli oppiacei e delle
endorfine, che sarebbero i peptidi oppiacei endogeni, ha modificato il concetto di
sindrome da astinenza. È possibile che gli oppiacei esogeni si leghino in eccesso ai
recettori delle endorfine e che, durante l’astinenza, le endorfine naturali
diventino insufficienti. La sindrome da astinenza non è limitata soltanto agli
oppiacei, ma può essere indotta da altre sostanze, in particolare i
barbiturici.I segni e i sintomi della sindrome da astinenza sono simili a
quelli di accentuata attività del sistema nervoso simpatico e comprendono rinorrea,
lacrimazione e sbadigli, sensazione di freddo, orripilazione, iperventilazione,
ipertermia, midriasi, dolori muscolari, vomito, diarrea, ansia e atteggiamento
ostile.Il trattamento consiste nella somministrazione, nei primi giorni, di
analgesici, antispastici e tranquillanti (benzodiazepine e neurolettici a dosi
scalari) e su base fisiopatologica la clonidina; in alcuni centri viene impiegato il
metadone nelle forme di
eroinomania più gravi (vedi anche
Tossicodipendenza).