È un antipsicotico che appartiene alla classe dei butirrofenoni. Il meccanismo di azione si esplica attraverso un blocco dei recettori dopaminergici D2, mentre risulta scarsa l’attività sui D1. Il farmaco dimostra scarsa attività adrenolitica, anticolinergica ed antistaminica. Il b. non presenta metaboliti attivi. Possiede un’emivita plasmatica di 36 ore circa, raggiungendo quindi lo steady state in 7-10 giorni. Trova indicazione nelle psicosi schizofreniche e nelle altre manifestazioni psicotiche, soprattutto quando caratterizzate da deliri e allucinazioni. La posologia deve essere strettamente individualizzata, sulla base della risposta clinica e della tollerabilità del farmaco, essendo compresa in un range di 1-15 mg/die, in un’unica somministrazione (5 mg corrispondono a una compressa o a 11 gocce). Nei pazienti meno cooperanti è consigliata la somministrazione parenterale del farmaco (fiale da 5 mg, utilizzabili per via intramuscolare o endovenosa) almeno nelle prime fasi del trattamento. Il farmaco può indurre ipotensione nei pazienti anziani e abbassa la soglia epilettogena, risultando a rischio soprattutto nei soggetti comiziali. Come tutti i neurolettici ad alta potenza (vedi
Aloperidolo) può indurre la comparsa di effetti extrapiramidali, sia in acuto sia in cronico, soprattutto nei pazienti maggiormente sensibili (giovani e anziani) e con alti dosaggi.