Malattia metabolica caratterizzata da accumulo di lipidi, in particolare ceroide, sostanza presente nel sistema nervoso solo in casi patologici, e di lipofuscina, pigmento fisiologicamente presente negli adulti in quantità proporzionale all’età. Viene definita anche degenerazione cerebro-retinica giovanile. Secondo la classificazione di Kolodny (1981), se ne distinguono 4 sottotipi:Forma infantile di Santavuori-Haltia, caratterizzata da esordio entro i 2 anni con ritardo psicomotorio e cecità precoce associati a mioclonie, atassia cerebellare, ipotonia, microcefalia, inclusioni citoplasmatiche a lamelle concentriche.Forma infantile tardiva di Jansky-Bielschowski, caratterizzata dalla comparsa, tra i 2 e i 4 anni di età, di disturbi visivi, mioclonie e crisi comiziali generalizzate, seguiti dalla comparsa di disturbi del movimento di tipo cerebellare, extrapiramidale o piramidale e da deterioramento psichico. Le inclusioni neuronali, dette corpi curvilinei, si ritrovano anche nelle terminazioni dei nervi cutanei e nelle cellule endoteliali, rendendo quindi possibile la diagnosi su biopsia cutanea o congiuntivale.Forma giovanile di Batten-Mayou o di Spielmeyer-Vogt, caratterizzata da esordio tra i 3 e i 10 anni, sintomi simili alla precedente con predominanza del deterioramento psichico, evoluzione più lenta, inclusioni citoplasmatiche con aspetto di “impronta digitale” e depositi di lipofuscina.Forma dell’adulto di Kufs, caratterizzata da mioclonie, crisi comiziali e demenza, eventualmente associate a coreoatetosi o spasticità. Solitamente non risulta complicata da anomalie retiniche o disturbi cerebellari. Non si osservano inclusioni citoplasmatiche, ma solo abbondanti accumuli di lipofuscina. L’evoluzione per tutte le forme è progressiva fino a uno stato demenziale e al decesso.L’ereditarietà è di tipo autosomico recessivo. Famiglie con eredità della malattia autosomico-dominante sono state descritte per la forma dell’adulto.La patogenesi è incerta: l’osservazione di depositi di lipidi ricchi in dolicoli ha fatto sospettare un’origine lisosomiale. Secondo alcuni studi, il deficit enzimatico sarebbe attribuibile a un difetto dell’ATP-sintetasi. Il reperto anatomopatologico mostra una perdita neuronale a livello della corteccia cerebrale e cerebellare e, all’esame con microscopio elettronico, le inclusioni citoplasmatiche già descritte. A livello della retina si osservano aree di degenerazione giallo-grigiastre dovute alla deposizione di pigmento che talora richiedono una diagnosi differenziale con la retinite pigmentosa.

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