Nel 1955, l’EAC (Associazione Europea di Counseling) ha adottato questa definizione:“Il counseling è un processo interattivo tra il counselor e un cliente, o più clienti, che affronta con tecnica solistica temi sociali, culturali, economici e/o emotivi. Può concentrarsi sulla modalità di affrontare e risolvere problemi specifici, favorire un processo decisionale, aiutare a superare una crisi, migliorare i rapporti con gli altri, agevolare lo sviluppo, accrescere la conoscenza, la consapevolezza di sé e permettere di elaborare emozioni e conflitti interiori. L’obiettivo globale è quello di offrire ai clienti l’opportunità di lavorare, con modalità da loro stessi definite, per condurre una vita più soddisfacente e ricca di risorse, sia come individui sa come membri di una società più vasta”.Il counseling è un nuovo modo di affrontare problemi che coinvolgono l’individuo, di impostare la relazione di aiuto in sintonia con l’esigenza di valorizzare le risorse personali di ognuno. Può essere considerato come la conduzione di colloqui che coinvolgono temi personali privati ed emotivamente significativi per l’interlocutore, in cui questo viene “aiutato ad aiutarsi”, a gestire cioè i propri problemi utilizzando le proprie rimostranze personali senza dipendere da interpretazioni, consigli o direttive fornite da un altro. Il counseling si basa sul principio che, se una persona è in difficoltà, il miglior modo di venirle in aiuto non è quello di dirle che cosa fare, quanto piuttosto di aiutarla a comprendere meglio la sua situazione e gestire il problema assumendo da sola e pienamente la responsabilità delle scelte eventuali. Viene definito anche come “un processo di interazione tra due persone, counselor e cliente, il cui scopo è quello di abilitare il cliente a prendere una decisione riguardo a scelte di carattere personale”. Il counseling è un insieme di abilità, atteggiamenti e tecniche per “aiutare la persona ad aiutarsi”; partendo dal presupposto che l’individuo ha già in sé le risorse necessarie, si propone di creare le condizioni per farle emergere. Il rapporto di counseling è una situazione in cui il calore umano, l’accettazione obiettiva e l’assenza di ogni coercizione o pressione personale da parte di un counselor permettono l’espressione più libera di sentimenti, comportamenti e problemi da parte del cliente. Il rapporto deve essere ben strutturato, con limiti di tempo e di dipendenza, di manifestazioni aggressive riferiti al soggetto e limiti di responsabilità, di affetto che il counselor impone a se stesso. Il counseling è prima di tutto un’interazione non tra un terapeuta e un paziente, ma tra un counselor e un cliente; questo definisce immediatamente un parità di fondo in un rapporto in cui la persona non si sente “malata”, ma alla ricerca di una consulenza per migliorare le proprie relazioni con se stessa e con il mondo.In una seduta di counseling non sono importanti le parole scambiate, bensì la qualità della relazione che si instaurerà. Se il counselor sarà capace di entrare in relazione con l’altro, con colui che ha chiesto aiuto, questo si sentirà ascoltato, compreso, accettato e potrà trovare più facilmente dentro di sé le risorse necessarie e risolvere il suo problema. L’aiuto non consiste nel proporre soluzioni, quanto piuttosto di togliere gli ostacoli che non permettono alle energie che la persona possiede di manifestarsi.La fascia di utenza individuata non comprende solo le persone che “sono malate”, ma ingloba un vasto numero di individui che autonomamente chiedono aiuto non per guarire da una patologia, ma per vivere meglio, per non rimanere in balia dei condizionamenti dell’esperienza passata e per imparare a conoscere e a utilizzare strumenti che permettano loro di prendere in mano le redini della propria vita. In questo modo, il malessere si trasforma da problema a occasione di trasformazione.È professione trasversale a molte già esistenti, che coinvolge non solo psicologi ed educatori, ma anche medici, allenatori sportivi, assistenti sociali, vale a dire tutti coloro che attraverso la parola e soprattutto la qualità della loro presenza possono dare un aiuto. Occupa quindi un’area interdisciplinare e può attingere a tecniche e metodi provenienti da diversi orientamenti psicologici, fermo restando che il suo strumento principale è la creazione di un clima favorevole alla comunicazione.Gli ambiti di intervento del counseling sono diversi; oltre a quello individuale in cui affrontano problematiche di tipo personale, vi sono applicazioni specifiche in campo comunitario, lavorativo e sociosanitario, in cui la qualità della comunicazione interpersonale è fondamentale per un corretto funzionamento di tutta la struttura. Diventa utile fornire agli operatori in questi campi una formazione che li metta in grado da una parte di sviluppare capacità di ascolto, attenzione ed empatia, dall’altra di ricevere a loro volta un sostegno per affrontare le inevitabili tensioni connesse alla loro professione e il rischio di burn-out.

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