Nota anche come arterite temporale o arterite a cellule giganti (vedi
Arteriti), è costituita da un processo infiammatorio che interessa essenzialmente il sistema carotideo esterno e, in particolare, le arterie temporali. Questi vasi sono sede di un essudato granulomatoso costituito da linfociti, monociti, neutrofili e cellule giganti. Talora, si associano arterite dell’aorta e dei suoi rami principali e, occasionalmente, possono verificarsi ictus cerebrali per occlusione della carotide interna e delle vertebrali. La sindrome, che si osserva per lo più in pazienti anziani, è dominata da cefalea severa e persistente, spesso unilaterale, talvolta associata a sintomi polimialgici. La diagnosi, sospetta in caso di reperimento di un’arteria cranica indurita e trombizzata, è confermata dalla biopsia del vaso. La cecità di uno o di entrambi gli occhi, che si presenta nel 25% dei pazienti in seguito all’occlusione di rami dell’arteria oftalmica, può essere evitata dall’inizio tempestivo di una terapia con prednisone, che deve essere protratta per molti mesi.

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