Presenza di modificazione dei tratti di personalità (modi di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti dell’ambiente e di se stessi che si manifestano in contesti sociali e personali importanti), che sono rigidi e non adattativi e causano quindi una significativa compromissione del funzionamento sociale e lavorativo, oppure una sofferenza soggettiva. Tali caratteristiche non sono sporadiche, ma tipiche del funzionamento a lungo termine dell’individuo.Nel corso della storia sono venute a delinearsi posizioni diverse che, di volta in volta, hanno considerato i disturbi di personalità variazioni quantitative dalla normalità, patologie, base di tutta la psicopatologia, forme fruste e subcliniche delle psicosi, base di predisposizione alle psicosi.Nel DSM-IV i disturbi della personalità sono considerati entità distinte dagli altri disturbi psichiatrici e sono collocati su un asse separato (vedi
DSM) rispetto ai disturbi mentali. Vengono raggruppati in 3 cluster, in base all’elemento rilevante e comune ai diversi quadri clinici:cluster A, strano o eccentrico, comprende i disturbi schizoide, schizotipico e paranoide, in cui il comportamento insolito riflette un particolare assetto cognitivo (pensiero magico ipersensitività);cluster B, melodrammatico, emotivo, imprevedibile o sgargiante, comprende i disturbi di personalità istrionico, narcisistico, antisociale e borderline, caratterizzati da atteggiamenti drammatici e teatrali con frequente discontrollo degli impulsi;cluster C, ansioso o pauroso, comprende i disturbi di personalità evitante, dipendente, ossessivo-compulsivo, con soggetti ansiosi, timorosi, dal comportamento apparentemente finalizzato a ridurre l’ansia.I 2/3 dei pazienti con diagnosi in asse II soddisfano i criteri per più di un disturbo di personalità. Il 10-20% della popolazione generale soddisferebbe i criteri per una o più diagnosi. L’esordio deve manifestarsi nell’adolescenza o nella prima età adulta e deve persistere nel tempo.L’ICD-10 descrive 8 tipi di disturbi di personalità, considerati gravi alterazioni nella costituzione caratteriale e nelle tendenze comportamentali dell’individuo. Essi sono espressione di uno stile di vita, compaiono nell’infanzia o nell’adolescenza e si prolungano nell’età adulta e sono associati a una notevole compromissione del benessere personale e del funzionamento sociale. Per tutti i disturbi di personalità si rimanda alle voci specifiche.