Il 5-etildiidro-5-fenil-4,6-(1H,5H)-pirimidin-dione è un farmaco chimicamente correlato al fenobarbital (è infatti un suo 2-deossiderivato) e viene convertito immediatamente in due metaboliti ad attività antiepilettica: la feniletilmalonamide (PEMA) e il fenobarbital (PB). È quindi difficile stabilire se il PRM sia da considerarsi un farmaco antiepilettico di per sé oppure un mero profarmaco del PB. È tuttavia efficace nel controllare le crisi parziali o le crisi generalizzate tonico-cloniche in maniera analoga al PB, alla carbamazepina (CBZ) o alla difenilidantoina.Il meccanismo di azione è riconducibile a quello del PB (il PEMA ha solo 1/20 di potenza antiepilettica rispetto al PRM).Per quanto riguarda la farmacocinetica, il PEMA si forma in maniera assai più rapida del PB e dopo 16 ore i suoi livelli sono molto più alti del PRM nel plasma. La vita media del PEMA è di 29-36 ore, più lunga cioè di quella del PRM (3-12 ore).Il farmaco è pressoché tutto libero nel plasma e nel cervello se ne trova l’87% circa della quantità totale plasmatica. Il volume di distribuzione è 0,6-0,7 l/kg e la clearance varia da 11,5 a 70 ml/ora/kg. Nel plasma viene dosato sia il PRM (range terapeutico 8-12 mg/ml) sia il PB.Fra gli effetti collaterali, il PRM dimostra un’incidenza di sedazione, nausea e vomito più alta del PB, della CBZ e della difenilidantoina.

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