Settore della psicologia applicata che si occupa degli aspetti psicologici relativi all’attività militare. Nasce durante la Prima Guerra Mondiale negli Stati Uniti come ramo complementare della ricerca clinica sulla personalità e si sviluppa enormemente nel corso della Seconda sino a oggi, soprattutto in quelle nazioni in cui vi sono efficienti forze armate. Inoltre, in conseguenza del progressivo incremento tecnico, unito al dilagare dei conflitti a livello mondiale, le necessità psicologiche sono divenute più pressanti e impegnative e in taluni campi connessi alla psicologia militare, come quello della psicologia industriale o della psicologia generale, hanno dato luogo ad approfondite ricerche sperimentali, responsabili di progressi di particolare rilievo. Diversi sono gli ambiti ai quali la psicologia militare si rivolge: la selezione del personale, che va dalla verifica dell’idoneità al servizio, all’accertabilità di particolari capacità e abilità; gli studi ergonomici, per l’adeguamento delle macchine all’uomo e per la massimizzazione dell’efficienza del rapporto individuo-apparato bellico; lo sviluppo di tecniche di cooperazione, volte alla sopravvivenza, al superamento delle crisi d’ansia o di sfiducia; la razionalizzazione delle tecniche di apprendimento, con relative misurazioni del rendimento e della prestazione.