Teoria psicologica che “cerca di espandere il campo della psicologia per includervi lo studio della salute psichica ottimale e del benessere psichico. Essa ammette la possibilità di sperimentare un’ampia gamma di stati di coscienza, in alcuni dei quali l’identità si può estendere oltre i normali limiti dell’Io e della personalità”.A differenza del comportamentismo e della psicoanalisi, essa non considera l’Io come ultima istanza di riferimento, bensì come parte di un Tutto col quale è consentito entrare in relazione attraverso esperienze mentali, che vanno al di là dell’Io, in modo da cogliere quanto lo trascende. Le radici di tale pensiero affondano nella visione “cosmologica” del pensiero greco antico, della tradizione cinese e indiana, ove, tra la terra e il cielo, l’uomo si pensa quale uno dei tre: “dalla terra al cielo è dunque l’itinerario compiuto dall’uomo nel suo lento passare dalla visione sensibile delle cose, cariche di materia, a quella intelligibile della loro essenza depurata dalla materia”.I diversi disagi psicologici esperiti dall’individuo hanno, quindi, secondo l’ottica transpersonale, origine nella rimozione di quelle potenzialità che consentono all’uomo di andare, in assenza di negazione, oltre l’Io, soddisfacendo il bisogno di trascendenza egoica presente in ogni soggetto, che oltre all’Io dispone di un Sé. In tal senso, C.G. Jung (vedi
Psicologia analitica) ha individuato il Sé quale “personalità totale, presente, benché non interamente afferrabile, l’Io… per definizione subordinato al Sé … si comporta nei suoi riguardi come una parte verso il tutto”.

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