Antiparkinsoniano, agonista selettivo dei recettori D2 dopaminergici, privo di affinità per altri tipi recettoriali. È rapidamente assorbito dopo somministrazione orale e raggiunge il picco plasmatico dopo 1,5 ore. L’emivita di eliminazione è di 3-4 ore circa; viene escreto principalmente per via urinaria.È indicato nel trattamento del m. di Parkinson in monoterapia (come trattamento iniziale, allo scopo di posticipare l’inizio della terapia con L-dopa) o in associazione con L-dopa.Si consiglia di iniziare il trattamento con 0,25 mg 3 volte/die per una settimana; successivamente, la dose può essere aumentata di 0,25 mg per ciascuna delle 3 somministrazioni giornaliere. La risposta terapeutica può essere raggiunta con una dose media compresa tra 3 e 9 mg/die. Se il ropirinolo viene somministrato in associazione con L-dopa, la dose di quest’ultima può essere diminuita gradualmente fino al 20% circa. Nei pazienti anziani, l’incremento posologico deve essere graduale.In monoterapia può indurre nausea, sonnolenza, edema agli arti inferiori, dolori addominali, vomito e sincope; in associazione con L-dopa, discinesia, nausea, allucinazioni, confusione e ipotensione posturale.In assenza di studi specifici, è controindicato nei casi di insufficienza renale grave e insufficienza epatica, gravidanza e allattamento.È stato osservato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di ropirinolo in pazienti trattati con alti dosaggi di estrogeni. È possibile l’interazione con substrati (teofillina) o inibitori (ciprofloxacina, fluvoxamina e cimetidina) del citocromo P450.

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