È formato dalle divisioni anteriori e posteriori delle radici cervicali V, VI, VII, VIII e dalla I radice toracica. La V e la VI radice toracica si uniscono nel tronco superiore, la VII forma il tronco medio, mentre l’VIII cervicale e la I toracica formano il tronco inferiore. Ciascun tronco si suddivide in una branca anteriore e una posteriore. Le branche posteriori di ciascun tronco si uniscono a formare la corda posteriore del plesso. Le branche anteriori dei tronchi superiore e medio si uniscono a formare la corda laterale. La branca anteriore del tronco inferiore forma la corda mediale.Dal tronco superiore emergono due nervi importanti, ossia il nervo dorsale della scapola e il nervo toracico lungo. La corda posteriore dà origine principalmente al nervo radiale. La corda mediale dà origine al nervo ulnare , al nervo cutaneo mediale per l’avambraccio e al nervo cutaneo mediale per il braccio. Tale corda ha rapporti di contiguità con l’arteria succlavia e con l’apice del polmone ed è la parte del plesso più suscettibile a lesioni da trazione e a compressione da parte di tumori che invadono lo spazio costo-clavicolare. Il nervo mediano è formato dall’unione di parte della corda mediale e di parte di quella laterale.Il plesso brachiale può essere leso interamente, come ad esempio in incidenti automobilistici: in tal caso, l’arto superiore risulta paretico e l’anestesia è completa inferiormente a una linea che si estende dalla spalla diagonalmente verso il basso e l’interno al terzo medio del braccio. Sono aboliti i riflessi bicipitale, tricipitale, radioflessore e flessore delle dita.Nel caso di una paralisi limitata al plesso brachiale superiore (trazione del capo durante il travaglio di parto, compressione sopraclavicolare durante l’anestesia, iniezioni di siero o vaccini, ecc.), che è dovuta a una lesione del V e VI nervo e radice cervicali, i muscoli colpiti sono il bicipite, il deltoide, il brachiale, il lungo supinatore, il sopraspinato e il sottospinato e i romboidi. Il braccio pende sul fianco, ruotato internamente ed esteso al gomito. Viene risparmiata invece la motilità della mano. Di solito si ha una remissione spontanea, anche se talora incompleta.La lesione del plesso brachiale inferiore è solitamente dovuta a trazione sul braccio abdotto in corso di cadute o durante interventi operatori sull’ascella, a compressione da parte di tumori dell’apice polmonare e a lesioni da parto. Si verificano una paralisi e un’atrofia dei piccoli muscoli della mano con caratteristica deformazione ad artiglio, mentre l’anestesia è limitata al lato ulnare della mano e alla parte interna dell’avambraccio. Se è interessata la prima radice toracica motoria vi può essere paralisi associata dei tronchi simpatici cervicali con s. di Horner.Talora possono verificarsi lesioni delle corde del plesso brachiale. La lesione della corda laterale provoca paresi dei muscoli innervati dal nervo muscolo cutaneo e dalla radice laterale del mediano. La lesione della corda mediale provoca paresi dei muscoli innervati dalla radice mediale del nervo mediano e ulnare. Infine, la lesione della corda posteriore provoca paralisi dei muscoli deltoide, estensori del gomito, del polso e delle dita e anestesia della superficie esterna del braccio.Una forma di neuropatia del plesso brachiale di origine oscura, definita anche amiotrofia nevralgica, che può insorgere improvvisamente in pieno benessere oppure complicare un’iniezione di siero o vaccino, è rappresentata da un dolore iniziale alla spalla, alla radice del collo e alla base del cranio che può diventare molto intenso; dopo alcuni giorni segue paralisi muscolare con disturbi della sensibilità e dei riflessi. La velocità di conduzione motoria è ridotta e i principali sintomi deficitari sono a livello della spalla e del braccio, più raramente della mano. Non è mai stata accertata l’esatta sede e la natura del processo patologico, anche se i reperti clinici ed elettromiografici possono far pensare a una lesione dei nervi periferici più che delle corde del plesso. Di solito, il dolore regredisce all’inizio della perdita di forza muscolare e il recupero motorio e sensitivo avviene nell’arco di 6-12 settimane, ma talvolta anche di 1 anno o più.In seguito all’irradiazione della regione ascellare per carcinoma della mammella può comparire una neuropatia brachiale post-radioterapica, che si manifesta in pazienti trattati con terapia ad alta energia.Altro tipo di neuropatia brachiale è quello indotto da siero o vaccino, che era più frequente quando si utilizzavano gli antisieri di origine animale. Il decorso è simile ad altre forme di neuropatia descritta, con dolore iniziale intenso seguito da deficit di forza muscolare nel territorio del plesso brachiale superiore. La plessite da vaccino è stata riscontrata dopo iniezione di tossina tetanica, vaccino antitifico, vaccino trivalente. La terapia è solo sintomatica.Esiste, infine, una neuropatia del plesso brachiale eredo-familiare la cui trasmissione è di tipo autosomico-dominante e tipica della seconda e terza decade. In alcuni casi si associano interessamento degli ultimi nervi cranici o mononeuropatie in altri arti. Sono state riscontrate alterazioni della mielina “a salsiccia”, con compressione secondaria degli assoni. Il decorso clinico è benigno.Le lesioni dei singoli nervi del plesso brachiale portano alle mononeuropatie brachiali, che possono coinvolgere il nervo toracico lungo di Bell, il nervo sovrascapolare, il nervo ascellare, il nervo muscolo cutaneo, il nervo radiale, il nervo mediano e il nervo ulnare. Come già descritto altrove, la sintomatologia è rappresentata da deficit motori e sensitivi nell’area di innervazione dei nervi interessati e deriva più frequentemente da esiti di compressione, neuropatie da siero o vaccini o da cause eredo-familiari.

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