Una frattura della base cranica che interessi lo sfenoide e la rocca petrosa può lacerare l’arteria carotide interna a livello del seno cavernoso. Entro alcune ore, o al massimo in 1-2 giorni, si determina un grave esoftalmo pulsante con effetti sfiguranti, che si sviluppa quando il sangue arterioso penetra nel seno cavernoso e provoca la distensione delle vene orbitarie che terminano nel seno stesso. In genere, l’orbita è sotto tensione e dolente. L’occhio può diventare parzialmente o del tutto immobile a causa della pressione sui nervi oculomotori. Il VI nervo cranico viene colpito con maggiore frequenza, meno il III e il IV. Inoltre, vi può essere una compromissione del visus per un interessamento del nervo ottico; la congestione delle vene retiniche e il glaucoma sono fattori aggiuntivi nella genesi del disturbo visivo. Non tutte le fistole carotido-cavernose sono di tipo traumatico. Esse possono, in modo occasionale, verificarsi in seguito alla rottura di un aneurisma sacculare intracavernoso o nella m. di Danlos-Ehlers, in cui vi è un difetto del tessuto connettivo; in altri casi, la causa può essere sconosciuta. Nei casi traumatici vi è l’indicazione all’intervento chirurgico; le diverse tecniche comprendono l’embolizzazione attraverso un catetere inserito nella carotide interna, l’intrappolamento del segmento di carotide lacerato e la legatura della carotide al collo.