Dicembre 5, 2020 in N

Branca delle discipline neuropsichiatriche che si interessa dei rapporti tra substrato anatomo-funzionale e attività psichiche. Combinando le conoscenze connesse alle lesioni cerebrali e le modificazioni comportamentali conseguenti, in ambienti normali o modificate, la neuropsicologia cerca di ottenere un miglior inquadramento clinico del paziente ricavando, contemporaneamente, elementi che permettano l’allestimento di modelli anatomo-funzionali dei processi nervosi sottesi al comportamento normale. Lo sviluppo di tecniche di imaging cerebrale che permettono di ottenere dati prevalentemente morfologici o funzionali (vedi
Neurodiagnostica per immagini) e che possono essere somministrate anche a individui sani, non essendo invasive, ha consentito un notevole sviluppo della neuropsicologia. Soprattutto la PET, che consente l’analisi di diversi aspetti del metabolismo di una zona o di un sistema operativo-funzionale encefalico, ha permesso di approfondire la conoscenza di numerosi aspetti anatomo-funzionali. Quando l’indagine veniva eseguita utilizzando esclusivamente dati provenienti da individui affetti da condizioni patologiche, l’epilessia, per l’eterogeneità semeiologica e la presunta possibilità di correlazione tra danno anatomo-funzionale e disturbi psichici, ha fornito molti contributi alla neuropsicologia. Inoltre, la scoperta dell’esistenza di una localizzazione delle funzioni, che incominciò con gli studi sull’afasia, ha portato all’identificazione di diverse sindromi regionali come, ad esempio, le sindromi del lobo frontale e parietale.Importante concetto in neuropsicologia è quello di sistema “operativo-funzionale”. Esso è da considerare un insieme di strutture di diversa rilevanza funzionale connesse tra loro da una rete neuronale, volte alla soluzione di uno scopo comune. Si distinguono sistemi operativi semplici e complessi, a seconda del numero di entità anatomo-funzionali interessate all’analisi del segnale. I sistemi operativo-funzionali più complessi coinvolgono prevalentemente la corteccia cerebrale e sono filogeneticamente più evoluti, regolando comportamenti più sviluppati nell’uomo come le funzioni simboliche, il pensiero, l’intelligenza e, più in generale, le funzioni nervose superiori o cognitive.

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