(para-filein = amore)Con il termine parafilia si definisce un disturbo del comportamento sessuale, caratterizzato da un’intensa eccitazione e ricorrenti fantasie sessuali, forti impulsi e comportamenti che sono considerati devianti rispetto alle normali modalità di eccitamento. Il comportamento parafilico può, in alcuni casi, indurre un profondo disagio soggettivo, oppure influire pesantemente sulla vita sociale e lavorativa, a volte con implicazioni anche di ordine giudiziario.Il termine “parafilia” sostituisce, nel DSM-IV, quello classico di perversione, sottolineando così il fatto che la deviazione (para) dipende dall’oggetto da cui la persona è attratta (filia). Situazioni particolari, oggetti, bambini o altre persone comunque non consenzienti sono oggetto delle attenzioni del parafilico; lo scopo imperativo è raggiungere il “piacere” e il comportamento che ne consegue ha specifiche caratteristiche: stereotipato, ritualizzato, con aspetti di tipo impulsivo e, a volte, compulsivo, tendente a diventare esclusivo, con aspetti di segretezza e a esclusiva dimensione personale. Il piacere che ne consegue è sempre parziale, non sentito come sufficiente. Tra i criteri diagnostici del DSM-IV sono compresi la presenza di una fantasia patognomonica e l’intenso impulso ad agire in conseguenza della fantasia per un periodo pari ad almeno 6 mesi.Il modello psicoanalitico freudiano interpreta le perversioni come l’espressione di una mancata maturazione sessuale attraverso le normali fasi (orale, anale, fallica e genitale). Le nuove tendenze psicoanalitiche individuano nella parafilia un espediente messo in atto per far fronte all’ansia causata dalla paura della castrazione da parte del padre e/o dalla separazione dalla madre. Altre teorie ipotizzano che esperienze precoci di tipo parafilico possano predisporre all’insorgenza del disturbo in età giovane-adulta.Alcuni studi hanno osservato la concomitanza di disturbi su base organica e di comportamento parafilico (livelli ormonali anomali, segni neurologici da lievi a gravi, anomalie cromosomiche, crisi epilettiche, ecc.). In alcuni casi è stata osservata la presenza di disturbi di tipo psichiatrico o di ritardo mentale.Il DSM-IV classifica le parafilie in 8 gruppi: l’esibizionismo, il feticismo, il frotteurismo, la pedofilia, il masochismo sessuale, il sadismo sessuale, il feticismo di travestimento e il voyeurismo; altre forme, che non rientrano in queste categorie, sono raccolte sotto la denominazione di parafilie non altrimenti specificate (NAS).Spesso i disturbi si presentano concomitanti ed è stata osservata una netta prevalenza nell’uomo rispetto alla donna (20:1); l’età di insorgenza ha un picco più elevato verso i 15-25 anni, mentre l’insorgenza verso i 50 anni deve far sospettare, più frequentemente, una patologia di tipo organico o psichiatrico.L’esibizionismo è caratterizzato dal ricorrente impulso a esporre i propri genitali a persone sconosciute per poter ricavare piacere; attraverso la masturbazione, prima o dopo l’atto, il soggetto raggiunge la soddisfazione, ma prova un disagio clinicamente significativo nel mettere in atto questo tipo di comportamento. Quasi sempre è un disturbo che si manifesta nei maschi, di solito prima dei 18 anni, e tende a essere meno grave dopo i 40 anni. È un disturbo che può avere pesanti ripercussioni sul funzionamento sociale e lavorativo del soggetto.Nel feticismo l’eccitazione e il piacere vengono raggiunti grazie all’uso di oggetti inanimati (feticci), come scarpe, mutande, calze. La presenza dell’oggetto è fondamentale per poter raggiungere un adeguato stato di eccitazione. Il disturbo insorge in genere verso l’adolescenza ed è presente quasi esclusivamente nei maschi, spesso con caratteristiche di cronicità.Il frotteurismo è caratterizzato dalla tendenza impulsiva di toccare o strofinare una persona non consenziente allo scopo di raggiungere l’orgasmo. Di solito, il soggetto tende a preferire luoghi affollati, dove potersi confodere con la gente e non essere facilmente identificato; spesso si tratta di persone sole, isolate, che unicamente tramite il frotteurismo provano un piacere sessuale. È un disturbo che insorge verso l’adolescenza fino ai 20-25 anni di età, per poi diminuire in età più avanzata.Nella pedofilia l’impulso sessuale è rivolto verso bambini di età inferiore ai 13-14 anni. Tra le varie forme di parafilia è quella più frequente ed è anche quella con maggiori implicazioni di tipo giuridico. L’attrazione del pedofilo può essere rivolta sia verso i bambini sia verso le bambine, ma sembra che queste ultime siano le vittime più frequenti; in alcuni casi l’interesse può essere rivolto indifferentemente verso entrambi i sessi. Le fantasie e gli impulsi sessuali possono essere limitati al semplice guardare, al masturbarsi in presenza del bambino oppure arrivano alla violenza e all’atto sessuale vero e proprio. Frequentemente, la pedofilia è attuata all’interno della cerchia familiare del soggetto, spesso associata ad altre forme di parafilie, come il voyeurismo, l’esibizionismo, il sadismo, ecc. Il disturbo insorge nell’adolescenza e presenta, generalmente, caratteristiche di cronicità, soprattutto quando l’attenzione è rivolta verso bambini dello stesso sesso. È stato osservato un comportamento parafilico pedofilo più frequente in quegli adulti che da bambini erano stati oggetto di attenzioni simili.Nel masochismo sessuale il piacere viene raggiunto in seguito a sofferenza fisica ottenuta attraverso imprigionamento, fustigazione, percosse e torture di vario genere. Le sofferenze possono essere procurate da un partner dominante, oppure autoinflitte. L’atto masochistico comprende anche vari tipi di umiliazioni, come sottoporsi a maltrattamenti verbali o a comportamenti di sottomissione.Speculare al masochismo è il sadismo sessuale, nel quale l’eccitazione è raggiunta in seguito alla sofferenza inflitta a una vittima, che viene così dominata. Il partner può essere consenziente o meno e, attraverso la sua sofferenza, il sadico può sfogare il proprio istinto aggressivo. Spesso c’è una correlazione con la violenza carnale, ma lo stupro deve essere differenziato dal sadismo perché, a differenza della parafilia, non è presente eccitazione sessuale nel provocare sofferenza alla vittima. È un disturbo che si manifesta spesso solo a livello di fantasie nell’adolescenza, per poi trasformarsi in agito e assumere un decorso di tipo cronico.Il bisogno di travestirsi da donna per avere un adeguato eccitamento sessuale caratterizza il feticismo di travestimento, descritto esclusivamente in maschi eterosessuali. Per porre diagnosi di travestitismo bisogna che non sia raggiunta la completa identificazione con il sesso femminile, aspirazione finale, invece, del transessualismo, dove risulta coinvolta l’identità di genere. In questo tipo di parafilia, è l’atto stesso del travestimento che provoca l’eccitazione, di solito praticato in maniera solitaria. Il disturbo inizia, di solito, nell’adolescenza e può successivamente evolvere verso un travestimento completo fino a trasformarsi in transessualismo.Il voyeurismo è caratterizzato dall’impulso di osservare, spiare persone ignare che sono nude o che hanno rapporti sessuali; l’atto spesso si accompagna alla masturbazione e non viene cercato un contatto diretto con l’altra persona; è un disturbo che ha un insorgenza piuttosto precoce, intorno ai 15 anni di età, è più frequente nei maschi e ha tendenza alla cronicità.Tra le forme non altrimenti specificate si ricordano la scatologia telefonica (coprolalia, frasi oscene), la necrofilia (attrazione per i cadaveri), il parzialismo (focalizzazione dell’attenzione sessuale su una sola parte del corpo), la zoofilia (relazione sessuale con animali), la coprofilia (eccitazione con le feci), la clismafilia (uso di clisteri), l’urofilia (eccitazione con l’urina) e l’ipossifilia (pratiche che inducono ipossia per aumentare il piacere orgasmico).