Il termine definisce una caduta improvvisa, che si verifica cioè inaspettatamente con conservazione dello stato di coscienza. Questi pazienti (in genere anziani e prevalentemente donne) cadono improvvisamente a terra mentre stanno camminando o sono in piedi, avvertendo “una sorta di brusco cedimento della muscolatura degli arti inferiori”. L’evento si verifica molto rapidamente senza l’accompagnamento di vertigine o di perdita di coscienza e altrettanto rapidamente svanisce, non lasciando reliquati che non siano gli esiti di traumatismi eventualmente conseguiti alla caduta; può associarsi disartria per disturbo circolatorio vertebrobasilare oppure carotideo. Tale fenomeno è considerato conseguenza di un attacco ischemico transitorio (TIA; vedi) e, come tale, può ripetersi varie volte entro poche settimane oppure non ripresentarsi più. Il quadro clinico non si associa ad alterazioni strumentalmente rilevabili: l’EEG, ad esempio, è normale. L’eziopatogenesi non è definita, anche se comunemente si ritiene che la causa sia un’ischemia transitoria del tronco encefalico (ischemia transitoria vertebrobasilare). In genere, non si instaura un trattamento specifico.