Condizione clinica caratterizzata da diminuzione del tono muscolare a carico di un gruppo di muscoli, di un arto o di un emisoma, spesso associata a paralisi e abolizione dei riflessi osteotendinei. Può essere apprezzata a riposo con la palpazione del muscolo o con il suo allungamento passivo, che determina un’iperestensione articolare. Con la prova del ballottamento, eseguita imprimendo un movimento ritmico alternato a un’estremità, ad esempio scuotendo una mano del paziente, si ottiene facilmente un’oscillazione particolarmente ampia del segmento articolare interessato. Il riflesso osteotendineo dei muscoli antagonisti, qualora siano preservati, risulta più vivace e provoca il pendolamento dell’arto. La patogenesi dell’ipotonia è presumibilmente legata a un’interruzione dell’arco riflesso incentrato sul circuito gamma (vedi
Fuso neuromuscolare) che contribuisce al mantenimento del tono muscolare. Cause di ipotonia possono essere: polineuropatie e radicolopatie, lesioni delle corna anteriori del midollo, ma anche dei cordoni posteriori. Uno stadio di paralisi flaccida si può osservare anche in seguito a disconnessione improvvisa tra i centri sovraspinali e i motoneuroni periferici, come avviene in caso di lesione midollare trasversa acuta o nelle ore o giorni immediatamente successivi a una lesione cerebrale acuta di tipo vascolare o traumatico. La spiegazione classica, ma ancora discussa, di questo fenomeno è l’ipotesi della diaschisi di Von Monacow: i centri motori spinali, privati improvvisamente del controllo centrale, sarebbero, per un breve periodo, incapaci di funzionare autonomamente.

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