Sindrome descritta per la prima volta nella prima edizione del classico testo Diagnosis of stupor and coma di Plum e Posner (Philadelphia 1966) e consistente in un quadro di tetraplegia con mutismo in pazienti che comunque sono vigili e capaci di comunicare con movimenti degli occhi e delle palpebre. Nella maggior parte dei casi, la sindrome è associata a un danno nella porzione ventrale del ponte, con interruzione delle vie motorie discendenti lungo il loro decorso dai nuclei ventrali del ponte fino alle stazioni intramidollari. È più frequente nelle patologie cerebrali vascolari che non in quelle traumatiche. Il recupero funzionale è raro. Poiché non tutti i pazienti affetti sono integri dal punto di vista intellettivo, vi possono essere casi di overlapping tra questa e lo stato vegetativo persistente.

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