Termine ascrivibile a una condizione psicopatologico-clinica al centro dell’attenzione dei ricercatori negli ultimi decenni del XIX secolo e nei primi del XX, oggi scientificamente trascurata e non riconosciuta da molti come entità clinica autonoma (Sarteschi). Secondo Beard, si trattava di un’entità clinico-nosografica attribuibile a una riduzione o perdita di energia nervosa che si manifestava sul piano clinico con sintomi di ansia, fobie, depressione, ipocondria, sintomi isterici e ossessivo-compulsivi. Classicamente, dalla n. si sono distaccate nosograficamente la nevrosi d’ansia, la nevrosi fobica (vedi
Ansia, disturbi d’) e quella ossessivo-compulsiva (vedi
Disturbo ossessivo-compulsivo). I disturbi ipocondriaci, presenti ubiquitariamente nella patologia psichiatrica, divengono tipici della forma ipocondriaca della nevrosi neurastenica (vedi
Ipocondria).

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