Anche detta psicologia razionale secondo l’espressione introdotta da C. Wolff (1732), essa designa lo studio della natura e dell’attività dell’anima, considerata la sede dei fenomeni morali e intellettuali. La psicologia filosofica esprime le idee relative all’anima formulate dalle diverse filosofie, a iniziare da Platone per arrivare sino a oggi. Tali differenti concezioni possono essere ricondotte fondamentalmente a due: (1) quella che considera l’anima in termini costitutivi-ontologici e che la definisce come una sostanza, secondo il modello di Aristotele; 2) quella che ritiene l’anima come un principio regolativo metodologico e la assimila a un’attività unificante che, annessa a categorie e intuizioni, rappresenta l’esperienza fenomenica. La prima concezione, che considera l’anima immortale, percorre la totalità della storia della filosofia antica e medioevale; la seconda, inaugurata da R. Descartes, trova la sua massima espressione in I. Kant. Per quanto concerne la psicologia, essa grazie a W. Wundt si allontana dall’approccio filosofico-deduttivo per abbracciare quello scientifico-sperimentale.

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