Compromissione grave e selettiva della
memoria a lungo termine (MLT), indipendente dal tipo di stimolo (verbale o non
verbale) o dalla modalità sensoriale della presentazione dello stesso, in rapporto a
un evento patologico, ad esempio un trauma cranico, un’intossicazione o un disturbo
vascolare. Caratteristica del disturbo amnesico è, come vuole la legge formulata da
T.A. Ribot, di preservare, contrariamente al decorso della memorizzazione, i dati
acquisiti in un lontano passato, lasciando decadere per primi quelli di recente
acquisizione. L’amnesia presenta due componenti di gravità variabile: un’amnesia
retrograda per eventi precedenti l’insorgenza della patologia causa
del disordine di memoria e un’amnesia anterograda per eventi
successivi all’insorgenza del fatto morboso. Quando i due disturbi siano associati,
si parla di amnesia retro-anterograda.
L’amnesia retrograda può essere globale quando si estende a tutto il
passato o lacunare quando è limitata a periodi circoscritti. Il soggetto
amnesico, se non distratto, può essere in grado di ricordare per alcuni secondi,
talvolta per qualche minuto, limitate quantità di informazioni: lo span di memoria
immediata per sequenze di cifre o per frasi presentate uditivamente è, di solito,
nei limiti della norma. Nell’amnesia, dunque, l’informazione avrebbe accesso a una
memoria a breve termine (MBT) funzionante, ma non potrebbe essere trasferita nella
MLT. Tuttavia, l’amnesia anterograda limita grandemente la possibilità di acquisire
e registrare nuove informazioni, mentre quella retrograda non consente di riportare
alla coscienza engrammi fissati precedentemente.L’amnesia può essere
generalizzata quando interessa tutti i ricordi, oppure selettiva
quando si riferisce specificamente a un determinato materiale mnemonico o
sistematizzata quando vengono meno i ricordi che si riferiscono a persone
o avvenimenti specifici. A quest’ultima categoria appartengono le amnesie
psicogene, che si riferiscono a eventi di grande pregnanza emotiva e
affettiva e si osservano in alcuni disturbi di personalità.Il quadro
clinico del paziente amnesico è caratterizzato dalla difficoltà di riconoscimento
delle persone conosciute da non molto tempo, dal disorientamento spaziale e
temporale, anche per quanto riguarda le azioni, gli spazi e la posizione degli
oggetti della quotidianità. I ricordi passati sono perduti in modo più o meno ampio:
i ricordi più remoti sono sovente preservati. Tale patologia della memoria risulta
estremamente invalidante e raramente chi ne è affetto riesce a condurre un’esistenza
autonoma.L’amnesia è associata a lesione delle strutture cerebrali che
fanno parte del circuito
cortico-sottocorticale di Papez (ippocampo, fornice, corpi mammillari,
fascio mammillo-talamico, talamo anteriore, giro del cingolo). I principali
correlati anatomici dell’amnesia sono, infatti, rappresentati da:
lesioni bilaterali nelle regioni temporali mesiali e
nell’ippocampo;
lesioni situate nelle strutture diencefaliche e, in particolar modo, nei
corpi mammillari e nel nucleo dorso mediale del talamo.
Lesioni bilaterali al giro del cingolo o al fornice possono condurre a difetti
di memoria associati o meno a stati confusionali transitori meno gravi rispetto alle
lesioni sopra menzionate. Raramente l’amnesia viene prodotta da lesioni unilaterali
e, in tal caso, è associata a lesioni dell’emisfero
sinistro.