L’apprendimento è la modificazione durevole del comportamento in seguito a
ripetute esperienze. Le teorie sull’apprendimento distinguono:
Un
apprendimento

associativo
, fondato sulla relazione stimolo-risposta che provoca il formarsi di
abitudini; nel condizionamento classico, ad esempio, l’apprendimento è
considerato il risultato della contiguità di eventi ambientali: quando più
eventi si verifichino in modo sincrono, tanto più vi sarà la tendenza ad
associarli. Nel modello di condizionamento operante l’apprendimento è
considerato il prodotto delle proprie azioni e del loro effetto
sull’ambiente circostante (vedi
Comportamentismo).

Un
apprendimento

cognitivo

o

complesso
, quando il ruolo della percezione e della conoscenza è maggiore e la
comprensione non avviene per somma di attività frammentarie, ma implica il
cogliere le relazioni essenziali e il significato dell’esperienza. La teoria
dell’apprendimento sociale incorpora sia il modello di apprendimento
classico sia quello operante, ma considera l’importanza di una reciproca
interazione fra il soggetto e l’ambiente che lo circonda. I processi
cognitivi sono considerati importanti fattori di modulazione delle risposte
individuali agli eventi ambientali.
Gli aspetti neurofisiologici dell’apprendimento vennero per la prima volta
studiati da C.L. Hull, il quale sviluppò una teoria basata sulla riduzione degli
impulsi: nel SNC le connessioni neurofisiologiche sono stabilite riducendo
l’intensità di un impulso (ad es., riduzione della fame con assunzione di cibo). Uno
stimolo esterno attiva un sistema efferente e induce un impulso motorio. La
connessione critica è tra lo stimolo e la risposta motoria, che è una reazione
neurofisiologica che conduce a ciò che Hull chiamò un’abitudine. Le abitudini
sono rafforzate quando una risposta porta a un’ulteriore riduzione del desiderio
associato all’insorgenza di un bisogno. Esplorando il cervello umano, ricercatori
come Broca e Wernicke identificarono aree specifiche del cervello coinvolte nello
sviluppo e nel mantenimento della funzione del linguaggio. Stimolando elettricamente
determinate aree del cervello, venivano ottenute nei pazienti vivide raffigurazioni
mentali. Inoltre, negli animali, lesioni del nucleo dell’amigdala interferivano con
l’apprendimento.Nello studio sulla chiocciola di mare Aplysia, Kandel
dimostrò come possano verificarsi semplici forme di apprendimento quali
l’assuefazione e la sensibilizzazione. Il comportamento specifico studiato è un
riflesso difensivo che comporta il ritiro del sifone della lumaca quando l’animale
viene toccato. Se toccata ripetutamente, la lumaca si assuefà e impara a non
retrarre il sifone. L’assuefazione porta l’organismo a smettere di rispondere in
modo riflesso in reazione al ripetersi di uno stimolo. Si può anche sensibilizzare
l’Aplysia: ossia, si può rendere più sensibile una risposta riflessa in modo tale
che uno stimolo subliminale provochi una risposta. Pertanto, se la lumaca riceve un
forte stimolo (ad es., uno shock elettrico) si sensibilizza; in seguito, anche una
stimolazione subliminale spinge l’animale a retrarre branchia e sifone. Il lavoro
sperimentale condotto sull’aplysia ha inoltre dimostrato che i processi di
assuefazione e sensibilizzazione si sviluppano in periodi diversi, l’assuefazione
prima della sensibilizzazione.

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