Dicembre 4, 2020 in A

Un’infezione batterica del sistema nervoso centrale può raramente causare
ascessi cerebrali e spinali che abitualmente
rappresentano la complicanza di un’infezione in altra sede dell’organismo. Gli
ascessi, tuttavia, provocano danni devastanti e necessitano di diagnosi e
trattamento precocissimi. Le sedi di partenza sono abitualmente sinusitica (20% dei
casi), otitica o mastoiditica (15%), dentaria (15%), polmonare (15%), traumatica o
neurochirurgica (5%), endocarditica (5%), rimanendo tuttavia sconosciuta in oltre il
25% dei casi. Il 75% circa dei pazienti dimostra un unico ascesso e nei casi di
ascessi multipli è abituale la diffusione per via ematica (ad es., nelle
endocarditi) o la presenza di una carenza immunitaria (ad es., in corso di
AIDS).Clinicamente, anche se gli ascessi sono un’infezione da piogeni, la
sintomatologia risulta essere più quella di un processo occupante spazio, ad
andamento subacuto progressivo, che quella di un processo infiammatorio, tanto che
perfino il liquor risulta abitualmente negativo. La sintomatologia prevalente è
rappresentata da cefalea (75% dei casi), deficit focali (65%), alterazioni delle
performance cognitive e/o di vigilanza (60%), convulsioni (40%), ipertermia (30%),
ipertensione endocranica (20%) e rigidità nucale (20%). La diagnosi è posta sulla
base delle tecniche di imaging (Risonanza Magnetica e Tomografia Computerizzata),
anche se la diagnosi definitiva è quella bioptica chirurgica, che consente, dopo
coltura, un approccio antibiotico più mirato. La TC e la RM evidenziano una lesione
focale con centro necrotico racchiuso in una capsula e circondato da notevole edema
con effetto massa. La diagnosi differenziale deve essere posta verso lesioni
neoplastiche (soprattutto metastasi), infarti ischemici, ematomi in via di
risoluzione e necrosi da radiazioni.La mortalità per ascesso cerebrale,
pari all’80% circa in era pre-antibiotica, si è attualmente ridotta sino al 20%;
tuttavia, sequele neurologiche permanenti sono a tutt’oggi presenti in oltre il 50%
dei casi, frequentemente rappresentate da eventi convulsivi.

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