Il citalopram è un antidepressivo appartenente alla classe degli inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI).L’azione farmacologica del citalopram si esplica attraverso un’inibizione della ricaptazione della serotonina e una down-regulation dei recettori serotoninergici postsinaptici dopo somministrazione protratta. Il citalopram dimostra una scarsa interazione con i recettori alfa-adrenergici, istaminergici e anticolinergici.Il farmaco viene rapidamente assorbito dopo somministrazione orale con il raggiungimento di livelli plasmatici massimi entro 2-4 ore dalla somministrazione e la biodisponibilità è praticamente completa. Presenta alcuni metaboliti attivi che, pur più deboli del composto di origine e con livelli plasmatici molto bassi, conservano la selettività di azione serotoninergica. L’emivita plasmatica è di 36 ore circa e il legame proteico inferiore all’80%. La farmacocinetica del citalopram è di tipo lineare, cioè il livello plasmatico aumenta proporzionalmente all’incremento della dose e non viene influenzato dall’età. Il raggiungimento dello steady state avviene in 1 settimana circa.Il citalopram è indicato nel trattamento della depressione e del disturbo ossessivo-compulsivo. Ulteriori indicazioni riguardano gli altri disturbi collegati allo spettro serotoninergico, quali i disturbi della condotta alimentare, i disturbi del comportamento di tipo aggressivo o impulsivo, altri disturbi d’ansia (ad es., il disturbo da attacchi di panico), le disforie catameniali, le cefalee e il dolore cronico, ecc.Il range posologico del citalopram nella terapia della depressione è abitualmente compreso fra 20 e 40 mg/die. Nel disturbo ossessivo-compulsivo il dosaggio tende a collocarsi nel range più elevato, mentre nel disturbo da attacco di panico la prescrizione iniziale dovrebbe aggirarsi intorno ai 10 mg/die, con incrementi graduali a discrezione del medico, sulla base della risposta clinica.Gli effetti collaterali del farmaco, come per tutti gli SSRI, sono collegati all’incremento del tono serotoninergico: in acuto prevalgono effetti collaterali di tipo gastroenterico (nel 15-30% dei casi possono transitoriamente comparire nausea, iporessia, raramente gastralgie, vomito, diarrea o feci molli) ed effetti collaterali collegati all’azione della serotonina sul SNC (nel 10-15% dei casi possono transitoriamente comparire irritabilità, insonnia, sedazione, tremori, ecc.). Con minore frequenza compaiono fenomeni correlati all’azione della serotonina a livello vasale periferico, quali cefalea e sudorazione. Nel trattamento cronico tendono a manifestarsi disturbi della sfera sessuale, soprattutto ritardo nel raggiungimento dell’orgasmo (talora sfruttato nel maschio nella cura dell’eiaculazione precoce) e riduzione della libido. L’utilizzo del citalopram è controindicato in corso di contemporanea assunzione con farmaci inibitori delle monoaminossidasi (IMAO), in quanto sono state osservate reazioni gravi, talora letali.Il citalopram, come tutti gli SSRI, pur non dimostrando la collateralità cardiotossica diretta degli antidepressivi triciclici, deve essere utilizzato a dosaggio inizialmente ridotto e con attento monitoraggio clinico, per il rischio di transitoria risposta vasocostrittiva, individuo-dipendente, nell’infarto miocardico acuto.Il farmaco dimostra un’inibizione del sistema del citocromo P-450, minore rispetto ad altri SSRI, che si manifesta soprattutto a carico degli isoenzimi tipo 2D6 e 3A4, coinvolti nel metabolismo di molti altri psicofarmaci e di altri farmaci di abituale uso medico internistico. Sono state osservate modeste, ma significative variazioni dei livelli plasmatici di antidepressivi triciclici, diazepam, tolbutamide, cimetidina e warfarin di incerta significatività clinica. I pazienti in trattamento con cimetidina devono ricevere un dosaggio dimezzato ed essere attentamente monitorati. Livelli plasmatici di citalopram leggermente elevati sono stati osservati durante il trattamento con alcune fenotiazine (ad es., levomepromazina), ma il dato non ha rilevanza clinica. I livelli plasmatici di litio dovrebbero essere controllati quando viene associato il citalopram o altri SSRI.Ulteriore cautela va utilizzata nell’associazione fra SSRI e altri farmaci ad azione sul sistema serotoninergico (ad es., precursori della serotonina, quali il 5-idrossitriptofano, altri antidepressivi di tipo serotoninergico, i sali di litio, ecc.) in quanto può, in soggetti predisposti, manifestarsi una sindrome serotoninergica.