La teoria classica distingueva due tipi di apprendimento, noti con il nome di condizionamento classico o riflesso condizionato di I tipo e condizionamento strumentale od operante o di II tipo. Entrambi sono considerati forme di apprendimento di tipo associativo.Condizionamento classico. Studiato approfonditamente da Pavlov, risulta un’importante parte del programma del comportamentismo americano. Uno stimolo condizionato (SC), originariamente neutro, accoppiato ripetutamente a uno stimolo incondizionato (SI), dopo un certo tempo suscita la risposta anche da solo. Lo SI deve essere presentato contemporaneamente, o seguire a brevissima distanza (nella maggior parte dei casi meno di 1 secondo), lo SC. Non si ha condizionamento se l’ordine è rovesciato né se gli stimoli sono presentati a caso, senza una rigida relazione temporale. Se poi lo stimolo condizionato viene presentato più volte in assenza dello stimolo incondizionato la risposta si estingue (estinzione). L’individuo apprende la relazione tra SI e SC.In un tipico esperimento di Pavlov il suono di un campanello da solo non è in grado di stimolare la salivazione nel cane, mentre se è costantemente associato alla presentazione del cibo diverrà in grado di stimolarla anche da solo, perché il cane impara l’associazione SI-SC.Condizionamento strumentale. Studiato e proposto da Skinner come una teoria dell’apprendimento, vede un ruolo attivo dell’animale che si comporta in modo da garantirsi una ricompensa. La possibilità che un’azione sia compiuta dipende dagli effetti che ne conseguono. La presentazione di uno stimolo rinforzato (ad es., cibo) in regolare rapporto con la risposta strumentale (ad es., pressione su una leva) stabilisce una contingenza e la tendenza ad attuare la risposta strumentale è rinforzata. Se, al contrario, la risposta è seguita da una punizione, la probabilità della sua comparsa diminuisce. L’individuo apprenderebbe la relazione tra risposta e rinforzo. I rinforzi sono definiti primari quando sono indipendenti da un precedente apprendimento (necessità di cibo, ad esempio), oppure secondari quando richiedono un precedente apprendimento che abbia ricevuto ricompense; positivi quando le conseguenze di una risposta accrescono la probabilità che la risposta si ripeta; negativi quando una risposta che consente l’allontanamento da un evento negativo accentua quella risposta.