Dicembre 5, 2020 in P

È una sindrome che si presenta sotto forma di un quadro simil-demenziale, ma che in realtà rappresenta l’espressione di un disturbo psichiatrico funzionale, in specie di tipo depressivo. È frequente nell’anziano.I soggetti affetti da pseudodemenza possono presentare performance cognitive simili a quelle di soggetti affetti da una reale malattia degenerativa cerebrale. Questa condizione clinica è definita, infatti, anche come “sindrome dementigena della depressione” e, specie nelle fasi iniziali di malattia, può risultare complessa una sua differenziazione da un quadro di demenza.Sono numerosi i segni clinici che ci permettono di diagnosticare una pseudodemenza. Di solito essa presenta un esordio rapido e databile, con una progressione molto rapida dei sintomi cognitivi e, soprattutto, con una consapevolezza da parte del paziente del deficit prestazionale, di solito sottolineato con una certa enfatizzazione e lamentosità. Ciò contrasta con l’esordio insidioso di una vera demenza, la sua progressione lenta e la tendenza da parte del paziente a dissimulare anche a mezzo di confabulazioni.Inoltre, nella pseudodemenza potranno riscontrarsi un’anamnesi personale o familiare positiva per depressione e la concomitante presenza di sintomi depressivi quali alterazione dei ritmi circadiani, turbe neurovegetative e umore depresso, con maggior rischio suicidario.Di solito, la prova discriminante è la risposta al trattamento antidepressivo, che solo in caso di pseudodemenza porta a una normalizzazione anche della componente cognitiva.Il trattamento farmacologico di questa sindrome è del tutto simile al trattamento di un disturbo depressivo maggiore.

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