(ingl. mood; ted. Laune; fr. humeur)Tonalità di base dell’affettività, costituita da tutte le istanze emotive istintive, che fornisce a ogni stato d’animo una gradazione piacevole o spiacevole, oscillante tra i due poli del piacere e del dispiacere. Lo stato dell’umore di ogni soggetto può mutare, a seconda dell’equilibrio somato-biologico, delle vicende esistenziali intercorse, dei pensieri. Il tono dell’umore interferisce profondamente con l’attività intellettiva, comportamentale, volitiva, nonché con le funzioni somatiche e vegetative. Inteso dal punto di vista psicoanalitico come scarica libidica graduale a protezione dell’Io da un’esplorazione non controllata, l’umore acquisisce elementi patologici quando oltrepassa il limite, compatibile con l’importanza della situazione frustrante o gratificante vissuta dal soggetto. Le massime oscillazioni dell’umore si verificano negli stati maniacali e nelle depressioni.