Malattia endocrina originata da una disfunzione in sede ipotalamo-ipofisaria, cui
consegue una cronica ipersecrezione di ormone gonadotropo (GH); tale disfunzione
determina acromegalia nell’adulto e gigantismo quando si verifica in età prepubere.
Nella maggior parte dei pazienti, tale disfunzione è causata da un macroadenoma
ipofisario; nei restanti casi (rari) è originata da secrezione ectopica di GH o di
releasing factor del GH (GRF) da parte di insulinomi, di tumori carcinoidi polmonari
o di gangliocitomi ipotalamici. Non è frequente, esordisce in genere nella
3a-4a decade e colpisce con uguale prevalenza maschi e
femmine.L’alterazione della secrezione di GH non è solo quantitativa, ma
anche qualitativa; in genere sono pure modificati il ritmo di secrezione circadiano
e la responsività alle stimolazioni esterne. La fisiopatologia è incentrata sul
notevole incremento di GH e sulla conseguente iperproduzione di somatomedine
(soprattutto somatomedine c, che determinano una proliferazione del tessuto
osseo, delle cartilagini, dei tessuti molli e l’aumento di volume di vari visceri
(cuore, fegato, tiroide). Evidente è l’effetto sull’apparato scheletrico: saldate le
cartilagini di coniugazione, si avrà un accrescimento di tipo periostale, con
aumento del diametro delle ossa lunghe e dello spessore delle ossa piatte.
Macroscopico è pure l’effetto dell’aumento di volume del massiccio scheletrico
facciale; tale dismorfismo faciale (facies acromegalica: prognatismo
mandibolare, diastasi dentaria con malocclusione, sporgenza delle arcate
sovraorbitarie e degli zigomi, allungamento e deformazione della piramide nasale) è
molto evidente e in genere è sufficiente a porre il sospetto diagnostico. Il GH,
poi, con un’azione diretta sui tessuti periferici, aumenta la resistenza
all’internalizzazione di glucosio insulino-dipendente, determinando un’intolleranza
ai carboidrati.Dal punto di vista clinico, l’acromegalia è una malattia a
lenta evoluzione, il cui esordio è contrassegnato da edemi e da ingrossamento delle
estremità. I lineamenti del volto si modificano facendosi più grossolani ed è questo
l’indice più attendibile della malattia (utile il confronto con fotografie di
qualche anno prima). Tutto ciò, però, avviene con estrema lentezza e spesso la
diagnosi viene fatta solo successivamente alla comparsa dei sintomi neurologici da
espansione sovrasellare dell’adenoma. Frequente l’iperidrosi; nel 25% dei pazienti
si hanno ipertensione arteriosa, alterazione del metabolismo glicidico e disturbi
della sfera sessuale (oligoamenorrea nelle donne e diminuzione della libido e della
potenza sessuale nei maschi). Con il progredire della malattia, alle alterazioni
osteocartilaginee da ipersomatotropismo si associano a livello articolare grossolane
manifestazioni artrosiche (dolori e disturbi funzionali), polineuropatie da
compressione delle radici nervose (s. del tunnel carpale), cefalea e altre
manifestazioni a tipo lesione occupante spazio a livello sovrasellare.Il
valore diagnostico degli esami di laboratorio, se si esclude la glicemia da carico,
è ormai limitato; un fondamentale contributo deriva invece dalla diagnostica per
immagini. La radiografia della base cranica evidenzia un ingrandimento della sella
turcica nel 90% dei pazienti; nei casi in cui la conformazione sellare è ancora
integra l’adenoma ipofisario può essere individuato alla TC o alla RM.
L’accertamento diagnostico deriva dall’individuazione di tassi plasmatici basali di
GH costantemente elevati e dalle anomalie di risposte dell’ormone ai test di stimolo
o di inibizione.Aumenti contenuti di GH circolante si verificano anche in
circostanze fisiologiche (stress, malattie acute, inanizione), motivo per il quale è
utile eseguire sempre test dinamici per discriminarle dall’acromegalia.La
terapia elettiva dell’acromegalia è chirurgica e consiste nell’ipofisectomia; tale
intervento diventa addirittura di indicazione assoluta in presenza di un
macroadenoma o, comunque, di segni di espansione sovrasellare della massa tumorale.
Come alternativa alla terapia chirurgica o, più spesso, come suo complemento in quei
pazienti che dopo l’intervento chirurgico presentano ancora elevati livelli di GH,
esiste la terapia medica consistente nella somministrazione di agenti dopaminergici
(bromocriptina).
Dicembre 4, 2020 in A