La carbamazepina (5-carbamoil-5H-dibenz (B,F)azepina) (CBZ) è un farmaco triciclico, derivato dall’iminostilbene e congenere strutturale dell’imipramina, efficace nel trattamento delle crisi parziali semplici, parziali complesse e generalizzate tonico-cloniche, ma non delle crisi tipo assenza generalizzate. È altresì considerato farmaco di prima scelta nella terapia della nevralgia del trigemino e altre sindromi nevralgiche facciali o di altri distretti corporei. Non è efficace nella profilassi delle recidive da convulsioni febbrili. Recenti studi suggeriscono un’attività stabilizzatrice del tono dell’umore, con un effetto massimo in casi di mania, depressione severa, ansia o disforia, specie nei disturbi bipolari a cicli rapidi o nei pazienti non responsivi al litio. Sono stati proposti due meccanismi di azione: (1) un’azione sui canali neuronali del sodio atta a ridurre il firing ripetitivo sostenuto e ad alta frequenza dei potenziali di azione; (2) un’azione sulla trasmissione sinaptica e sui recettori per neurotrasmettitori quali le purine, le monoamine, l’acetilcolina e sui recettori per il NMDA. Il suo maggiore metabolita, il carbamazepin-10, 11-epossido, possiede attività sia antiepilettica sia tossica.Farmacocinetica. Somministrata per os, la CBZ viene assorbita lentamente e raggiunge concentrazioni ematiche di picco in 2-8 ore, con una biodisponibilità dell’80% circa. Il volume apparente di distribuzione è di 0,8-1,411 kg. La CBZ ha la capacità di indurre gli enzimi microsomiali epatici e conseguentemente accelerare il suo stesso metabolismo: ciò permette di distinguere diverse emivite, in accordo con un fenomeno definito cinetica tempo-dipendente, ovvero una situazione in cui i valori di clearance aumentano col tempo e dosi più alte sono necessarie per mantenere le stesse concentrazioni plasmatiche. In volontari sani, la vita media dopo dose singola è di 35 ore circa, ma dopo trattamento cronico con 5-20 mg/kg/die può scendere a 19 ore. Nei pazienti con epilessia varia da 0,021-0,0111 kg/ora circa a 0,540-0,0251 kg/ora.I livelli cerebrali sono uguali o superiori a quelli ematici (ratio: 1,1-1,6/1) e questi ultimi sono considerati terapeutici se nel range di 4-12 µg/ml. L’epossido è presente nel plasma in concentrazioni pari al 15-50% della CBZ. Il farmaco può anche essere dosato (parte libera) nel liquor cerebrospinale, nella saliva e nelle lacrime.La CBZ accelera la biotrasformazione degli altri farmaci antiepilettici (clobazam, clonazepam, etosuccimide, lamotrigina, primidone, valproato), mentre le sue concentrazioni sono diminuite dopo somministrazione di difenilidantoina.Effetti collaterali. Possono essere suddivisi in due categorie: (1) disturbi rari, ma pericolosi per la vita, ovvero s. di Stevens-Johnson e anemia aplastica (1/200.000 casi per anno); (2) disturbi comuni dose-correlati (nel 30% circa dei soggetti), ovvero reazioni cutanee, nausea, diplopia e atassia.

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