Il clonazepam appartiene alla classe delle benzodiazepine (BDZ) , dimostrando, come meccanismo d’azione comune a tutta la classe di farmaci, una facilitazione della trasmissione neuronale inibitoria mediata dall’acido gamma-aminobutirrico (GABA).L’utilizzo del clonazepam risulta prevalente in ambito epilettologico infantile e adulto, in particolare nelle forme di tipo mioclonico e nella s. di West. Più recentemente, è stata proposta anche in ambito psichiatrico, in alcune forme d’ansia, come ad esempio nel disturbo da attacchi di panico, soprattutto nelle forme resistenti.Il farmaco viene metabolizzato a 7-amino e 7-acetamino-clonazepam, che vengono escreti con le urine dopo coniugazione con acido glucuronico. L’emivita di eliminazione è di 26 ore circa.La posologia risulta estremamente differenziata sulla base dell’età e delle indicazioni cliniche.Le controindicazioni, le interazioni e le precauzioni di impiego sono quelle generali delle benzodiazepine. Una brusca sospensione del clonazepam, soprattutto in pazienti sottoposti a terapia a lungo termine e con dosi elevate, può precipitare uno stato di male epilettico o altri fenomeni da sospensione . L’uso della forma iniettabile comporta molta prudenza per evitare abbassamenti bruschi della pressione arteriosa e compromissione della funzionalità respiratoria, per cui è opportuna una lenta somministrazione per via endovenosa.