Le encefaliti da protozoi sono rappresentate principalmente dalla toxoplasmosi.La toxoplasmosi è una patologia dovuta al Toxoplasma gondii, parassita intracellulare obbligato, il cui ospite definitivo è il gatto, ma che può interessare varie specie animali, con localizzazione intestinale, muscolare, oculare e cerebrale. Nell’uomo, il SNC risulta molto vulnerabile con la presenza di 3 sindromi neurologiche: la toxoplasmosi congenita, la meningo-encefalite simil-mononucleosica e la forma in pazienti immunodepressi (ad es., con AIDS).Nella forma congenita, la maggior parte dei casi di infestazione umana si realizza nel corso di una forma materna, sovente asintomatica in epoca perinatale, e si correla a varie patologie neonatali di tipo malformativo, quali ad esempio l’idrocefalo. La toxoplasmosi acquisita è rara in un contesto di normale funzionamento del sistema immunitario, presentandosi con una sintomatologia simile a quella della mononucleosi (linfoadenopatia cervicale, febbre, mialgie, astenia, rash cutaneo, ecc.), con una complicanza meningitica nel 20% dei casi.Nei pazienti immunodepressi, invece, la toxoplasmosi è causa frequente di encefalite, verosimilmente per riattivazione di un’infezione latente, che nei pazienti con AIDS può dimostrare un andamento così rapidamente progressivo da simulare un ictus.In generale, il quadro anatomo-patologico è correlato alla situazione immunitaria, essendo possibile distinguere una forma proliferativa e una cistica: la prima risulta caratteristica dell’infestazione recente e/o di un ospite immunologicamente recettivo e il quadro diffusivo si caratterizza con una reazione infiammatoria cellulare a impronta necrotica. La forma cistica appartiene, invece, a un’infestazione non recente e/o a un ospite immunologicamente resistente. La rottura di pseudocisti può determinare poussées flogistiche con cronicizzazione di tipo granulomatoso.La diagnosi, oltre ai dati sierologici, è confermata dai quadri di neuroimaging, soprattutto dalla RM, con la quale è possibile evidenziare la molteplicità delle lesioni, soprattutto localizzate a livello dei gangli della base e delle aree immediatamente sottocorticali, con effetto massa e arricchentesi dopo mezzo di contrasto. Il trattamento prevede la somministrazione di pirimetamina, sulfadiazina e acido folinico.

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