Espressione clinica della riattivazione endogena del virus varicella-zoster (VZV), che dopo l’infezione primaria (denominata varicella) rimane latente a livello dei gangli spinali annessi alle corna posteriori del midollo spinale. La riattivazione del virus avviene solo nel 10-20% dei soggetti colpiti da VZV, prediligendo l’età avanzata e, comunque, talvolta trascorrono anni prima della comparsa dell’herpes zoster (HZ).La malattia colpisce più frequentemente le persone che presentano una depressione dell’immunità cellulo-mediata (patologie linfoproliferative maligne, AIDS), in particolare nei pazienti neoplastici. Il virus riattivato, partendo da uno o più gangli in cui era localizzato, si propaga lungo i nervi sensitivi, giungendo fino all’epidermide, dove si replica dando luogo a tumefazione e vacuolizzazione con perdita dei limiti cellulari. Si formano così le vescicole e compaiono i corpi inclusi di Lipschutz. I reperti anatomopatologici sono contraddistinti da un’infiammazione localizzata ai gangli, ai cordoni spinali e ai muscoli periferici contigui, da poliomielite localizzata monolaterale a corna e cordoni posteriori e radici dorsali dei muscoli spinali e, infine, da lieve flogosi delle leptomeningi adiacenti. Il quadro clinico è generalmente rappresentato, all’esordio, da cefalea e alterazioni della sensibilità localizzate al dermatomero coinvolto (disestesia, prurito, formicolio, bruciore). Talvolta viene riferito un dolore puntorio e urente; raramente sono presenti rialzo febbrile e limitazioni motorie. L’esantema compare dopo 1-4 giorni ed è costituito da macule eritematose di forma irregolare che presentano vescicole disposte a grappolo, che poi si trasformano in croste. Qualsiasi dermatomero può essere interessato, ma le sedi preferenzialmente colpite sono i dermatomeri toracici (soprattutto T5 e T10), lombari e sacrali. I dermatomeri cervicali sono raramente interessati: un coinvolgimento del IV ganglio cervicale determina emiplegia ipsilaterale diaframmatica per interessamento del nervo frenico. La forma cranio-cervicale è considerata più grave per la maggiore intensità dei dolori e il maggior coinvolgimento delle meningi e delle mucose. Caratteristico è l’herpes oftalmico, che colpisce la branca oftalmica del nervo trigemino ed è spesso preceduto da edema della palpebra superiore e dolore nella regione peri-bulbo oculare. L’esantema si localizza lungo il territorio di innervazione della branca oftalmica (fronte, palpebra superiore e radice del naso). L’interessamento della cornea e della congiuntiva può essere molto grave e determinare anestesia corneale, scomparsa del riflesso corneale ed eventuali cicatrici residue. Talvolta viene colpita anche la ghiandola lacrimale, con cospicua lacrimazione. Il virus può anche interessare la branca naso-ciliare, con esantema diffuso anche alla cornea e alla congiuntiva (abolizione del riflesso corneale ed eventuali cicatrici residue); più frequente e rilevante è l’interessamento della mucosa nasale, con rinite monolaterale. L’altra forma clinica è lo zoster del ganglio genicolato (s. di Hunt), con paralisi del faciale monolaterale ed eruzione erpetica al meato uditivo esterno.La prognosi è in genere buona, per lo meno nei pazienti non immunodepressi, se si eccettua l’eventualità, non così infrequente, di persistenza della sintomatologia algica (nevralgia posterpetica). Le complicazioni sono più frequenti nelle forme oftalmiche (cheratite, iridociclite).La diagnosi è clinica, in base alla monolateralità delle lesioni cutanee e alla tipica sintomatologia dolorosa. In genere, non esistono problemi di diagnosi differenziale, tranne che per le forme oftalmiche, che possono essere confuse con erisipela facciale (che, però, non è rigidamente monolaterale). La terapia antivirale nei soggetti normali non è obbligatoria, mentre è raccomandabile somministrare comunque acyclovir nei soggetti immunodepressi; la nevralgia posterpetica si verifica soprattutto negli anziani, ma è praticamente refrattaria a ogni trattamento.

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