Affezione infiammatoria acuta demielinizzante (di solito monolaterale) del nervo ottico, che causa un precoce disturbo dell’acuità visiva e che costituisce la prima manifestazione della sclerosi multipla nel 50% circa dei casi. Altre cause sono le carenze vitaminiche (B1 e B12), stati di denutrizione e intossicazioni (alcool e tabacco; farmaci antitubercolari, clorpropamide, clorochina, antibiotici, ecc). Può colpire il nervo nel suo segmento retrobulbare (evento più frequente), non modificando così l’aspetto della papilla; oppure la testa del nervo, provocando un papilledema (neurite ottica bulbare o papillite). Vi è in ogni caso un’alterazione funzionale del fascio maculopapillare, con conseguente caduta rapida del visus, sino alla cecità. Può esservi dolore oculare e il riflesso pupillare alla luce è diminuito. Nella forma retrobulbare, l’esame oftalmoscopico è normale e il campo visivo evidenzia uno scotoma centrale, mentre nella forma bulbare è presente papilledema (vedi
Papilla da stasi) e lo scotoma è centro-cecale. L’evoluzione può essere del tutto benigna o portare all’atrofia ottica. All’oftalmoscopio si evidenzia, nella forma retrobulbare, un pallore della metà temporale della papilla (ove penetra il fascio maculopapillare), laddove nella forma bulbare è più frequente un’atrofia ottica secondaria. La terapia è prevalentemente steroidea nelle forme infiammatorie, vitaminica e disintossicante nelle altre.

Success message!
Warning message!
Error message!